Fondatore e Presidente FISI dal 1920 al 1922.
Aldo Bonacossa, nato a Vigevano il 7 agosto 1885 da una nobile e agiata famiglia di industriali tessili della Lomellina, è stato Ufficiale del Genio e istruttore di sci del Regio Esercito nella prima Guerra Mondiale, fotografo, esploratore, alpinista e pioniere dello sci e dello sci alpinismo.
Dopo gli studi in Germania, conseguì due lauree al Politecnico, e seguì la scuola delle grandi Guide alpine tra le quali Christian Kluckere e Bortolo Sertori. Realizzò oltre quattrocento prime ascensioni in montagna in ogni settore delle Alpi e sul Gran Sasso, legandosi in cordata con molti dei più importanti alpinisti del suo tempo. Arrampicò anche in Austria, Germania, Pirenei, Sierra Nevada e organizzò dal 1934 al 1939 tre spedizioni in Sud America, effettuando prime salite di vette oltre i 5000 metri nella cordigliera delle Ande.
Già membro dal 1906, Bonacossa fu Presidente del Club Alpino Accademico Italiano dal 1933 al 1945, socio onorario e poi vice presidente dell’Alpine Club inglese socio onorario della Fèderation Internazionale de Ski e di importanti club sciistici inglesi.
Fu fondatore nel 1920 della Federazione Italiana Sci, rinominata in Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) nel 1933. Nel 1916 accompagnò Luca Comerio, pioniere del cinema, sul fronte dell’Adamello per riprendere le fasi della Guerra Bianca.
La profonda conoscenza delle Alpi e la sua preparazione alpinistica gli permisero di collaborare con le maggiori riviste specializzate europee e dirigere alcune fondamentali guide alpinistiche della collana Guida dei Monti d’Italia del CAI: Regione dell’Ortler (1915), distribuita ai militari operanti nel settore e al pubblico nel 1919, e Masino-Bregaglia-Disgrazia (1936), che per la prima volta introdusse l’indicazione dei gradi di difficoltà al di fuori delle Dolomiti.
A lui sono dedicate vie, rifugi e sentieri delle nostre Alpi. Insieme al fratello, Alberto Bonacossa, Presidente FISI dal 1928 al 1929, fu uno dei grandi dirigenti dello sport italiano, promotore di uno sviluppo fondamentale, ancor oggi riferimento di saggezza, audacia e entusiasmo eclettico e universale. La famiglia Bonacossa dal 1929 è proprietaria della Gazzetta dello Sport. La sua intensa vita si chiuse a Milano il 28 aprile 1975.
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